Questo mese il nostro notaio, il dottor Gabriele Naddeo, prende in esame alcune ordinanze della Suprema Corte di Cassazione, sicuramente da leggere con estrema attenzione.
Cassazione, ordinanza 16 gennaio 2020, n. 779, sez. II civile
Colui che acquista un suolo, diviene in automatico proprietario anche del sottosuolo; qualora il venditore volesse rivendicare il sottosuolo come proprio, dovrebbe darne opportuna dimostrazione con debiti e titoli, ovvero prove.
Cassazione, sentenza 12 dicembre 2019, n. 32694, sez. II civile
In materia di contratto preliminare, il promissario acquirente non può pretendere l’annullamento del compromesso, per il solo fatto di essere venuto a conoscenza, dopo la firma, della circostanza che il bene è pervenuto al promettente venditore con atto di donazione. La Corte di Cassazione, infatti, afferma che il concreto pericolo sorge al momento della morte del donante, quando il legittimario diventa titolare del diritto di impugnazione; la Corte, inoltre, afferma che non si può prescindere da una concreta valutazione del patrimonio del donante. In altri termini, il fatto che vi sia una donazione, non è di per sé bloccante: innanzitutto bisogna attendere il decesso del donante e, in secondo luogo, bisogna effettivamente valutare se il bene donato va a ledere la quota di legittima.
Cassazione, ordinanza 12 dicembre 2019, n. 32684, sez. II civile
Affinché si possa parlare di servitù per destinazione del padre di famiglia, non è necessario, secondo la Corte di Cassazione, che il fondo dominante sia intervenuto. Si deve piuttosto operare una valutazione concreta di quella che era una realtà precedente all’alienazione dei fondi.
Cassazione, ordinanza 22 gennaio 2020, n. 1438, sez. VI – 2 civile
L’accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare; ne consegue che, mentre sono inidonei allo scopo gli atti di natura meramente fiscale, come la denuncia di successione, l’accettazione tacita può essere desunta dal compimento di atti che siano al contempo fiscali e civili, come la voltura catastale, che rileva non solo dal punto di vista tributario, ma anche da quello civile.
Cassazione, sentenza 30 gennaio 2020, n. 2196, sez. II civile
Il mancato o il tardivo rilascio del certificato di abitabilità dell’immobile oggetto di preliminare di vendita, a prescindere dalle cause che abbiano determinato una tale evenienza, comporta comunque l’inadempimento del promittente venditore agli obblighi contrattuali sussistenti verso il promissario acquirente.
Cassazione, sentenza 7 novembre 2019, n. 28624, sez. III civile
Con questa sentenza, la Corte di Cassazione prosegue nel solco della pronuncia del marzo 2019 delle sezioni unite. Siamo in tema di edilizia ed urbanistica: l’atto avente ad oggetto il trasferimento di un immobile è valido, purché vi sia un effettivo titolo abilitativo della costruzione esistente, e questo titolo sia citato nell’atto. Il tutto, indipendentemente dalla circostanza che, in seguito alla realizzazione dell’immobile, siano stati compiuti degli abusi.
Cassazione, sentenza 12 dicembre 2019, n. 32694, sez. II civile
Nell’ambito di un contratto preliminare di compravendita, è opportuno evidenziare se la provenienza del bene promesso in vendita sia una donazione. In mancanza, infatti, pur essendo perfettamente valido di efficace il contratto preliminare, il promissario acquirente, stante l’incertezza del buon esito dell’acquisto definitivo, potrebbe rifiutare di procedere alla stipula dell’atto di compravendita.