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venerdì, Aprile 19, 2024

    Abbuffarsi… di alcool

    Nella nostra società è possibile esagerare e diventare dipendenti da qualunque cosa o sostanza: dai videogiochi, gli smartphone, lo shopping, il cibo.. e anche l’alcool.

    La dipendenza da alcool è un fenomeno noto da centinaia di anni, ma negli ultimi 20 anni si sta cambiando il modo di utilizzarlo.

    I fattori che possono portarci ad un eccessivo consumo di alcool sono numerosi: la familiarità, lo stress, le insicurezze… Le ricerche che abbiamo oggi a disposizione sul primo lockdown della primavera 2020 concludono che molti hanno aumentato il consumo di alcolici per sopperire allo stress dell’isolamento (anche perché era semplice reperirlo), mentre è diminuito l’utilizzo delle droghe illegali in quanto in quel periodo non erano accessibili.

    L’eccessivo consumo di alcool è molto pericoloso per la salute, tanto da essere considerato il terzo fattore di rischio per morte prematura e disabilità, ed il primo fattore per le morti al di sotto dei 25 anni. Molti non sanno che l’alcool ha anche effetti cancerogeni: manca la consapevolezza dei danni che esso può provocare e purtroppo la società ne incoraggia l’utilizzo, basta pensare alle pubblicità allettanti che invogliano a comprarlo, cosa ormai da anni proibita per le sigarette.

    Sono parecchi i ragazzi che iniziano a bere per essere accettati dal gruppo e poi, da adulti, ne continuano l’utilizzo per tollerare le difficoltà della vita, tanto da caderne nella dipendenza. Questo stile di vita scorretto potrebbe essere causato da fattori genetici, da modelli famigliari (avere un genitore bevitore è un fattore di rischio). La nostra società inoltre tollera i comportamenti legati al consumo di alcool, tanto che è molto facile acquistarlo e gli alcolici vengono pubblicizzati con spot costosi, ben studiati ed allettanti. Il bevitore viene irrealmente figurato come giovane e bello, in bei locali, con belle donne. Immagine ben lontana dal bevitore reale!

    Il consumo di alcool tra i giovani è aumentato negli ultimi 20 anni, dal lancio della moda dell’happy hour (la possibilità di consumare alcolici nei locali a prezzi contenuti in una certa fascia oraria) e degli alcopops, nuove bevande alcoliche frizzanti e colorate pubblicizzate in modo accattivante grazie a spot milionari.

    Purtroppo si è ormai diffusa tra i giovani, molti dei quali non avrebbero neppure l’età per bere, il fenomeno del binge drinking, cioè l’abbuffata alcolica. Si tratta di persone che in settimana non bevono nulla, ma nelle uscite con gli amici il sabato sera consumano in poche ore una grande quantità di alcool allo scopo di vivere le serate in modo più euforico. Questo comporta, al di là del malessere del giorno dopo, gravi danni cerebrali.

    Ovviamente, non basta una sola serata alcolica per far sviluppare una dipendenza. Esistono circuiti cerebrali che ci fanno associare il bere al piacere, tanto da indurci a ripetere il nostro comportamento più volte. A mano a mano che ci abituiamo all’alcool, abbiamo bisogno di assumerne quantità maggiori per provare lo stesso effetto piacevole dell’inizio. A questo punto siamo portati a cercare sempre di più l’alcool per sentire i suoi benefici e smettere di consumarlo diventa difficile. Quando si è abituati a bere molto, e si sospende improvvisamente l’assunzione, compaiono i sintomi dell’astinenza, come i tremori, nausea, tachicardia.

    Il consumo di alcool, anche se non è eccessivo, cambia il funzionamento del cervello: ci sono fasce di età in cui il nostro cervello è più vulnerabile e il consumo di alcool fa i danni maggiori. Queste fasce di età sono: il periodo perinatale (per questo le donne in gravidanza non devono bere), l’adolescenza (per tale motivo ai ragazzi fino alla maggiore età è proibito l’uso di alcolici) e dopo i 65 anni (da quell’età ne viene consigliato l’uso moderato).

    Per le persone che bevono in modo regolare, bisogna considerare che quotidianamente ci sono delle soglie che non devono essere superate per continuare ad essere in buona salute. L’alcool si misura in unità alcoliche: una unità alcolica è un bicchiere di vino da 125 ml, una lattina di birra da 330 ml, oppure un bicchierino di liquore da 40 ml. Le donne e gli over 65 non dovrebbero superare una unità alcolica al giorno, mentre gli uomini adulti possono arrivare a due unità alcoliche. Le bevande dovrebbero essere assunte ai pasti, e tra una unità alcolica e l’altra bisognerebbe aspettare almeno due o tre ore.

    Il fenomeno del binge drinking è altamente dannoso per la salute perché non rispetta queste raccomandazioni. Esso consiste nel bere almeno quattro unità alcoliche per le donne e cinque unità alcoliche per gli uomini concentrandole in poche ore fuori dai pasti. In questo modo il fegato non ha la possibilità di metabolizzare l’alcool ingerito (sono necessarie due o tre ore per ogni unità alcolica) e così l’alcool in eccesso circola indisturbato facendo danni agli altri organi, il cervello in particolare.

    Per maggiori informazioni visita il sito www.psicoborgaro.it

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