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giovedì, Aprile 18, 2024

    Lavoro e parità

    L’equità non è un concetto semplice. Si parla da tanti anni ormai della parità in tutti i settori, ma è un concetto che fatica ad entrare nel concreto nel vivere quotidiano.
    Sembrano concetti distanti, ma che si possono anche vedere e vivere nella vita di tutti i giorni nella nostra Caselle.
    Esiste un profondo divario ancora tra come vengono prese in considerazione le donne rispetto agli uomini.
    Se a parità di mansioni ci sono due persone di genere diverso, si considera superiore sempre l’uomo.
    Qualche mese fa mi è successa una cosa particolare in un supermercato a Caselle. Un signore alla cassa ha iniziato a lamentarsi per un qualcosa (sinceramente non avevo capito bene quale fosse la questione di merito), mentre io ero subito dopo di lui in coda. A un certo punto ha iniziato a urlare ad alta voce: “Voglio parlare con il direttore!” e la cassiera, mantenendo la calma, l’ha chiamato. È arrivata una donna che ha detto: “Sono la direttrice, mi dica”. Apriti cielo! Il signore, sempre più arrabbiato ha risposto : “Io non voglio parlare con lei, voglio parlare con il direttore!”. La direttrice seria gli ha replicato che il direttore era lei; il signore bofonchiando, ha pagato e se ne è andato come fosse deluso dall’andazzo dei tempi.
    Un piccolo esempio che mi ha molto colpito sulla differenza di genere. La non accettazione che la direttrice fosse una donna.
    In questo mese che è il mese dedicato al lavoro, con il Primo Maggio, penso sia un tema che debba essere affrontato, detto e ribadito: l’importanza della parità salariale, il cercare di contrastare il gender gap, proprio questo divario di salario che c’è tra uomo e donna.
    Il lavoro è alla base della nostra Costituzione, che ha visto la luce subito dopo la Liberazione, che abbiamo festeggiato il 25 aprile. Ed è lì che Caselle mi ha nuovamente colpito, ma questa volta in positivo. Il Palatenda intitolato a Teresa Noce, l’intervento della presidente dell’Anpi, la stessa sezione dell’Anpi intitolata a Santina Gregoris e una donna che a fare l’orazione celebrativa. Quattro donne, di oggi e di ieri, protagoniste di uno dei giorni di festa più importanti che festeggiamo nella nostra Repubblica. La strada da fare è ancora tanta, ma nella vita qualsiasi scelta deve essere volta al futuro, al cambiamento, al rinnovamento. Guardare o ritornare al passato a volte fa fare passi indietro,  e tutta la società deve impegnarsi nel fare un passo aventi. Per migliorare le cose: da quelli che possono sembrare piccoli passi a rivoluzioni epocali, che rendano la società sempre più equa e più giusta.

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    Mara Milanesio
    Mara Milanesio
    Giornalista pubblicista. Ama correre, viaggiare e camminare in montagna. Ha la passione per la politica ed è una persona schietta che dice ciò che pensa.

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