La necessità di poter fissare informazioni e pensieri è senza ombra di dubbio una peculiarità della storia umana. La scrittura ha segnato infatti il passaggio dalla fase preistorica a quella storica e forse è stata la rivoluzione culturale più profonda nell’uomo. I primi rudimentali segni per la conservazione di informazioni li ritroviamo incisi su manufatti del Paleolitico superiore, tra i 35.000 e i 30.000 anni a.C., ma la comparsa del più antico sistema di scrittura si fa risalire a molto più tardi, al IV millennio a. C. (3500 a.C. circa) nella città sumerica di Uruk in Mesopotamia (l’attuale Iraq meridionale). Questa era stata almeno la convinzione fino alle più recenti scoperte archeologiche. La scrittura sumerica consisteva in una sequenza di segni incisi su tavolette di argilla usate per registrare merci e ha preso il nome di scrittura cuneiforme. Pochi sanno però che furono ritrovati in Egitto geroglifici risalenti a più di 5000 anni fa oppure a tracce scritte della cultura Harappa della civiltà della Valle dell’Indo (tra l’attuale Pakistan e l’India occidentale) datate almeno 4000 anni fa. Quello che invece ha coinvolto in prima persona il nostro sistema alfabetico di scrittura è stata la grande invenzione delle sillabe e delle consonanti che è avvenuta intorno al 1500 a.C. per opera dei Fenici e che è scaturita da esigenze prettamente commerciali.
Questa è a grandi linee la storia della scrittura partendo dal segno fino ad arrivare a un codice alfabetico così come l’abbiamo imparata sui banchi di scuola. Se provassimo a spostare invece la nostra attenzione più a Oriente, verso la Cina, scopriremmo che le più antiche testimonianze di scrittura vengono fatte risalire a due pratiche di iscrizioni destinate alla divinazione, la scapulomanzia (iscrizioni su ossa oracolari) e la plastromanzia (iscrizioni su gusci di tartaruga). Queste due forme di predizione sono già riscontrate nel Neolitico, a partire almeno dal V millennio a. C., ma acquisirono una rilevanza solo molto più tardi, durante l’epoca della dinastia Shang (XVI-XI a.C.). Le iscrizioni su ossa oracolari venivano chiamate ossa di drago e erano gli strumenti attraverso i quali gli sciamani, interrogati in occasione di importanti imprese, spedizioni o fenomeni naturali legati al mondo agricolo, fornivano le loro profezie. Lo sciamano interpretava le spaccature dall’esposizione al fuoco della superficie del carapace o dell’osso. Chi possedeva i mezzi di accesso al rituale acquisiva anche il potere di governare: lo stesso re per esempio era il capo-sciamano.
Un ritrovamento archeologico che ha rivoluzionato la storia della scrittura ricostruita fino ad allora è stato quello di segni incisi su gusci di tartarughe, sepolti insieme a resti umani, all’interno di ventiquattro tombe nel sito Jiahu (Henan), uno dei centri più antichi della cultura Peiligang (VII – V millennio a.C.). I successivi esami al radiocarbonio confermarono che i reperti risalivano a un periodo compreso tra i 6600 e i 6200 anni a.C., presentando perciò questa scrittura come la più antica del mondo, addirittura precedente di oltre duemila anni alle più antiche testimonianze di scrittura finora conosciute in Mesopotamia. Bisogna però precisare che rispetto al nostro sistema di scrittura, quello cinese non ha mai raggiunto la scomposizione delle sillabe in fonemi grazie a un alfabeto, nel quale i segni possiedono un valore sillabico. La discussione tra gli studiosi è ancora viva e aperta in quanto risulta complicato stabilire se i ritrovamenti di Jiahu appartengano a un sistema di scrittura vero e proprio. Il più autorevole studioso di ossa oracolari, il professor Keightley dell’Università di Berkeley infatti invita alla cautela fino a quando non si avranno ulteriori prove.
Ciò che è più plausibile sostenere è che nel mondo si siano sviluppati molti sistemi di scrittura indipendenti. Quello cinese ha tratto origine dalle pratiche divinatorie, ovvero da un contesto magico rituale fortemente legato all’idea dell’uso di segni e che si è sviluppato con lenti processi nel progresso culturale delle civiltà. Quando la dinastia Shang unificò il territorio nel XVI a.C. adottò il sistema di segni grafici di culture neolitiche precedenti nel momento in cui la divinazione divenne la più importante pratica sciamanica.
Oltre alla curiosità di poter conoscere tutti i dettagli sull’origine della scrittura, ciò che rimane affascinante nella potenza del segno scritto è la sua capacità di tradurre il pensiero in tempi e spazi anche molto lontani.
La nascita della scrittura
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