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martedì, Marzo 19, 2024

    Pro e contro dell’Intelligenza artificiale a scuola

    Da diversi mesi il concetto di “intelligenza artificiale” è diventato pervasivo e rappresenta un argomento di discussione che genera curiosità, speranza e anche qualche preoccupazione e diffidenza. Si parla di intelligenza artificiale, intendendo software che raccolgono e analizzano una gigantesca mole di dati, per restituire risultati che rispecchiano un qualche tipo di logica. Soprattutto negli ultimi due anni i progetti basati su intelligenza artificiale e machine learning stanno catalizzando l’attenzione di appassionati, investitori e gigantesche aziende. Il 2023 sarà certamente un anno di svolta per questo tipo di tecnologia, che diventerà onnipresente e alla portata delle masse.

    OpenAI, un’organizzazione non a scopo di lucro, che fa ricerca sull’intelligenza artificiale con lo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole (friendly AI) in modo che l’umanità possa trarne beneficio (da Wikipedia), ha rilasciato in tempi recenti diverse tecnologie molto interessanti. Ad esempio Dall-e, un algoritmo di intelligenza artificiale capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali. Come un vero e proprio pittore o fotografo molto versatile e poliedrico,  ci consente di richiedere la produzione di qualsiasi immagine, ricreando atmosfere e stili pittorici specifici, in modo da dare vita a ciò che abbiamo in testa (l’immagine di questo articolo ne è un esempio).

    Oltre a Dall-e, in questo periodo si discute tanto anche di un altro progetto tecnologico, che avrà ricadute tangibili nella vita di studenti e sulle dinamiche che regolano determinati lavori. Mi riferisco a ChatGPT, un altro progetto di OpenAI, basato su un’intelligenza artificiale applicata alla ricerca di informazioni e alla restituzione di testi scritti bene dal punto di vista grammaticale e sintattico, ma anche accurati e basati su informazioni utili e rilevanti.

    Questo tipo di strumento sta suscitando grande curiosità e, in alcuni casi, timori, ostilità e qualche interrogativo: cosa ne sarà, ad esempio, della capacità degli studenti di fare ricerche in autonomia, sviluppando il proprio pensiero critico nel valutare le fonti e nel destreggiarsi nel confezionamento di un elaborato che sia anche frutto di una certa capacità compositiva? È notizia di queste ultime ore che negli USA, alcune scuole stanno (tentando) di proibire l’utilizzo di queste tecnologie.

    Ho rivolto questa specifica domanda a ChatGPT e, di seguito, riporto integralmente, senza nessun intervento da parte mia, il suo “punto di vista”. Al lettore le considerazioni sulle costruzioni sintattiche, tono di voce e chiarezza espositiva.

    L’intelligenza artificiale sta rapidamente cambiando il mondo in cui viviamo e il modo in cui lavoriamo e impariamo. Uno dei modi in cui l’AI sta influenzando la scuola è attraverso l’utilizzo di chatbot come ChatGPT. Essa è una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che permette agli studenti di comporre temi o fare ricerche utilizzando una chat o una interfaccia simile a una finestra di messaggistica. Gli studenti possono semplicemente digitare le loro domande o i loro argomenti di ricerca e ricevere risposte immediate e accurate.

    Ci sono molti vantaggi nell’utilizzo di ChatGPT nella scuola. Innanzitutto, permette agli studenti di accedere a una vasta quantità di informazioni in modo rapido e facile. Inoltre, poiché ChatGPT è basato sull’intelligenza artificiale, può fornire risposte personalizzate in base alle esigenze specifiche degli studenti. Questa tecnologia può aiutare gli studenti a sviluppare le loro capacità di pensiero critico e di risoluzione dei problemi, poiché devono formulare le loro domande in modo specifico e pensare a come ottenere le informazioni di cui hanno bisogno.

    Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni riguardo all’impatto di ChatGPT sulla scuola tradizionale. Alcuni temono che l’utilizzo di questa tecnologia possa diminuire l’importanza dell’insegnamento diretto da parte degli insegnanti e dell’apprendimento attivo da parte degli studenti. Inoltre, c’è il rischio che gli studenti diventino dipendenti da ChatGPT e non sviluppino le loro abilità di ricerca indipendenti. In ogni caso, se utilizzato in modo appropriato, ChatGPT può essere uno strumento molto potente per gli studenti e per gli insegnanti. Ad esempio, gli insegnanti possono utilizzare ChatGPT per fornire supporto agli studenti durante i compiti a casa o per fornire risorse aggiuntive per approfondire un argomento.

    In conclusione, l’utilizzo di ChatGPT nella scuola può offrire molti vantaggi agli studenti, ma è importante che sia utilizzato in modo responsabile e che non sostituisca completamente l’insegnamento tradizionale. Con un uso appropriato, ChatGPT può essere uno strumento prezioso.

    Entusiasmante o inquietante?

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