Anche quest’anno il 21 marzo si è celebrata la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie. Se la manifestazione principale a livello nazionale si è svolta a Milano, altre cerimonie si sono tenute in molte altre città italiane.
Anche Caselle, come già successo negli ultimi anni, ha voluto partecipare. L’anno scorso, ancora toccato dalla pandemia, la celebrazione si era svolta prevalentemente in streaming, mentre quest’anno si è tornati nel posto più vocato al tema, e cioè davanti al monumento eretto, proprio 30 anni fa, per iniziativa del sindaco Federico Zavattero, ai Caduti nella lotta contro la mafia. Subito dietro, a pochi metri di distanza, la targa apposta nel 2019 per ricordare il piccolo Claudio Domino e l’ulivo piantumato per l’occasione.
La cerimonia di quest’anno, organizzata dalla Commissione Pari Opportunità e per la Legalità (CPO), è consistita nella lettura dei 109 nomi delle piccole vittime delle mafie. Una triste contabilità, di minori uccisi per vendetta, o semplicemente perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Nella lettura dei nomi si sono alternati il sindaco Marsaglia, il vicesindaco Aghemo, gli assessori Bontà, Passaretti e Marchetti, i consiglieri Baracco, Milano e Russello. L’intervento finale, molto appassionato, è stato quello della presidente della Commissione Pari Opportunità Chiara Mingrone, che ha voluto sottolineare come la scelta della data del 21 marzo, inizio di primavera, sia un segnale di speranza, citando anche Falcone (“la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani si esaurirà”) e Impastato (“se fossimo educati alla bellezza, la mafia non esisterebbe”).
Anche la vicepresidente della CPO Angela Grimaldi, assente per indisposizione, ha voluto essere presente con un messaggio di saluto che è stato letto.