Carlo, imperatore Magno

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Carlo Magno ha regnato per quasi mezzo secolo, dal 768 all’814, e gli Annali del regno dei Franchi ci hanno segnalato che nel corso del 790 e del 792 non ebbe luogo alcuna operazione militare. Questa annotazione ci fa comprendere quanto quei due anni siano stati un’eccezione in un periodo di guerra continua. Carlo Magno succedette a suo padre Pipino come re dei Franchi insieme a suo fratello Carlomanno che però morì tre anni più tardi, nel 771. Il suo biografo Eginardo ce l’ha descritto alto (l’esumazione dei suoi resti nel 1861 confermò una statura di 1,92 metri), con spalle larghe, naso prominente e il viso aveva un’espressione sorridente. Cavalcava con destrezza, cacciava, nuotava e il suo atteggiamento emanava rispetto, autorità e dignità. Il suo pasto quotidiano consisteva in cacciagione arrostita, cavoli e frutta. Al mattino si occupava di dirimere dispute, disporre ordini e accogliere visitatori. Vestiva secondo i costumi Franchi con camicia e calzoni di lino e tunica, teneva le gambe scoperte e calzari ai piedi. Ebbe sette od otto mogli e godette sempre di buona salute fino a quattro anni prima dalla morte, quando le febbri lo colpirono con frequenza e zoppicava probabilmente a causa della gotta.
L’eredità spirituale e materiale ricevuta da Carlo Magno ha rappresentato la spinta propulsiva alla sua attività bellica. Infatti una delle principali funzioni del monarca nei regni germanici è stata quella di guidare l’esercito in guerra. Tradizione che venne però abbandonata dai Merovingi, che per questo loro comportamento guadagnarono il titolo di “re fannulloni”, abdicando a favore dei maggiordomi di palazzo. Nel corso del tempo costoro lì soppiantarono come accadde con Pipino il Breve, padre di Carlo Magno, che si proclamò re dei Franchi nel 751 e venne benedetto dallo stesso pontefice. Così ebbe inizio la dinastia dei Carolingi, che prese il nome dal padre di Pipino, Carlo Martello, vincitore a Poitiers sugli Arabi nel 732, vittoria che portò all’interruzione dell’espansionismo islamico in Europa. Carlo Magno divenne perciò anche lui promotore di questa legittimazione religiosa, tanto è vero che per esempio nel caso dei Sassoni la conquista militare avvenne in modo indissociabile dalla loro cristianizzazione. All’epoca della sua investitura a sovrano l’Europa centrosettentrionale era ancora pagana e priva di una legislazione.
Numerosi sono stati i popoli contro i quali Carlo Magno combatté e che fece entrare a far parte del regno. I Sassoni appunto, i Bretoni, i Vasconi, gli Aquitani, i Longobardi, i Bavari, gli Avari, i Frisoni, i Danesi, i Boemi, i Wilzi e i Linoni. Il punto di forza della macchina militare di Carlo Magno consisteva nell’organizzazione logistica e strategica delle truppe. Secondo lo storico Alessandro Barbero la strategia abituale dell’imperatore era quella di suddividere le sue forze in due o anche tre eserciti, in modo tale che le risorse per il sostentamento dei soldati non si esaurissero troppo rapidamente. Ciò permetteva di garantire un aspetto determinate delle sue battaglie, la superiorità numerica dei suoi guerrieri.  Un altro aspetto fondamentale era rappresentato dalla qualità della cavalleria carolingia. Altra caratteristica degna di nota nella conduzione dell’attività bellica di Carlo Magno era la tenacia con la quale perseguiva i suoi obiettivi. Infatti le guerre non si esaurivano in una battaglia campale decisiva ma consistevano in diverse spedizioni che duravano anni anche nei confronti di popolazioni già sottomesse. Infatti le ribellioni erano all’ordine del giorno. Per esempio ricordiamo quella dei duchi longobardi del 776 quando il loro re, Desiderio, e la loro capitale, Pavia, erano già capitolati da un paio d’anni. Questa tenacia del sovrano si riscontrava anche nella capacità di espugnare le fortezze nemiche, soprattutto in Italia e Spagna dove le vecchie città romane fortificate richiesero lunghi assedi, come quello di Pavia che durò quasi un anno e quello di Barcellona che si sarebbe prolungato dall’estate dell’800 fino all’aprile dell’anno successivo.
A renderlo il sovrano più potente d’Occidente fu dunque la spada. Questa supremazia venne sancita nel famoso Natale dell’anno 800, quando a Roma il papa Leone III lo incoronò imperatore, titolo che non era mai stato più usato in Occidente dalla abdicazione di Romolo Augustolo nel 476.
Non conquistò solo l’Europa con l’uso delle armi e la croce: Carlo Magno si impegnò molto a instaurare un ordine legislativo ed economico. La riforma legislativa, espressa attraverso numerosi capitolari, aveva l’obiettivo di unificare le leggi dei diversi paesi ed estendere i diritti politici ai popoli sottomessi. Carlo Magno riformò perciò le gerarchie nobiliari e istituì in modo permanente la figura dei missi dominici, funzionari inviati quali suoi rappresentanti nelle varie parti dell’impero.
La sua politica economica rappresentò una vera e propria rivoluzione rispetto al caos che regnava in quel momento in vari Stati.  L’imperatore legiferò su monete, pesi e prezzi con l’idea di imporre un’unica valuta in buona parte dell’Europa. Inoltre, attivò strategie contro le carestie, limitando i prezzi dei cereali e combattendo la speculazione e l’inflazione.
È stato anche un instancabile promotore di cultura attraverso l’istituzione ad Aquisgrana della Scuola Palatina, la quale fu il motore del cosiddetto “Rinascimento carolingio”. In essa vi raccolse i maggiori studiosi dell’epoca provenienti da ogni parte del regno. La Scuola Palatina rappresentò il centro di irradiazione della cultura e dell’insegnamento nell’epoca carolingia.
Aquisgrana era già diventata sede di una corte reale sotto i Merovingi, ma fu con Carlo Magno che divenne particolarmente importante, poiché l’imperatore la scelse come suo luogo di residenza preferita. La impreziosì con un palazzo maestoso e una cappella reale nella quale fu sepolto il 28 gennaio dell’814. La Cappella Palatina rappresenta il nucleo più antico della Cattedrale di Aquisgrana e fu edificata tra il 792 e l’805 come cappella privata del palazzo.
Carlo Magno è stato il più grande imperatore del Medioevo e grazie alla sua capacità di saper affrontare ogni situazione e di non cedere alle avversità, è stato in grado di creare il più importante impero dopo la caduta di quello romano.

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