Prove tecniche

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Piazza Europa, sede dell'attuale municipio

Parlando dell’incontro-assemblea voluto da Progetto Caselle 2027 dal titolo “Centro Storico, che fare? – Su quale asse posizionare lo sviluppo di Caselle?”, la prima cosa che viene da dire è che per più d’un attimo s’è temuto che prove tecniche di democrazia diventassero un’occasione persa: troppa la voglia di Endrio Milano di trasformare l’incontro in una sorta di resa dei conti con Marsaglia, visto che, a detta di Milano, il Consiglio Comunale è mutato, stante la schiacciante forza di maggioranza, più in un organo di semplice ratifica che nello spazio deputato all’esercizio della discussione politica. Per fortuna la sete di battibecco (in vero, dopo alcune piccate richieste dei presenti…), s’è spenta ed è iniziata la parte maggiormente apprezzata della serata, quella nella quale s’è potuto sviluppare davvero un dibattito, con interventi vari che hanno mostrato quanto non sia così vero che poco teniamo alle nostre “ quattro case”. Anzi.
L’intento, nelle intenzioni di Endrio Milano – purgate poi d’ogni veleno-, era lodevole: aprire un tavolo di confronto, creare un laboratorio sinergico di idee, capace di mettere insieme il meglio che maggioranza, opposizioni, associazioni e organizzazioni di categoria possono porre in campo per garantire il miglior futuro possibile a Caselle.
A giudicare però dal parterre, il terreno di Caselle può essere fertile, ma non fertilissimo. Giunta presente al gran completo, alla faccia di chi diceva che non avrebbero colto la sfida; opposizione rappresentata solo da Milano, da una fugace apparizione di Fontana e dalle assenze di Baracco e Gremo; associazione commercianti parimenti assente, al pari della più parte dei sodalizi casellesi; presenti soltanto, con rappresentanze, la Pro Loco, l’ANPI e i Battuti. A fare la differenza la viva partecipazione di alcuni cittadini e commercianti in veste privata, i quali hanno sfruttato l’occasione per porre al sindaco domande su come intendesse rispondere a chi lo taccia di voler impoverire il centro storico e non volersi far carico delle penose situazioni legate alla vecchia stazione e al Baulino che fu. Il sindaco Marsaglia ha risposto punto su punto, tanto da rendere evanescenti le polemiche scoppiate nelle ultime settimane. Il trasferimento degli alunni della Collodi alla Rodari di Viale Bona e conseguente desertificazione del centro storico? Oltre a tenere conto della perenne raccomandazione dell’ENAC, l’ente nazione dell’aviazione civile, che da tempo caldeggia che non vi siano scuole alloggiate nel cono d’atterraggio dell’aeroporto, come non cogliere l’opportunità derivante dal fatto d’avere un intero piano vuoto e disponibile alla Rodari, con conseguenti vantaggi in tema di spesa energivora e accorpamento dei plessi?
Finito l’anno scolastico, partiranno immediati i lavori di manutenzione e di sostituzione degli infissi in viale Bona, così come partiranno opere nelle scuole di via Guibert che si prepareranno per diventare un polo multiservizi, dapprima ospitando lo sportello del CISS, il consorzio socio-assistenziale, al quale si unirà a breve un gruppo di medici di famiglia  bisognevoli di un luogo comune in cui poter ricevere i propri pazienti.
Marsaglia ha invitato a considerare come “questo per il centro storico e per le attività commerciali significa un numero ben maggiore di persone che vi transitano e un ben più nutrito parco di potenziali clienti, spalmati sull’intera giornata e non solo per le mezze ore di ingresso e uscita degli alunni ». Difficile davvero dargli torto.
Marsaglia ha poi reso noto di come sia ben conscio dei disagi che il trasferimento degli alunni comporta e di come si sia già approntato un piano per accoglierli al meglio riesumando il progetto “ Pedibus”, potenziando il servizio scuolabus, dotando di un acconcio sistema di condizionamento dell’aria le aule maggiormente esposte agli sbalzi climatici, sia invernali che nella stagione più calda. Potenziate anche le aree di parcheggio in via Caldano e in viale Bona, con la creazione di aree ex novo.
Poi, alla domanda se sia in prospettiva la creazione di isole pedonali, il sindaco è stato categorico, perentorio: “ Nessuna “isola”, se non saremo tutti d’accordo, se non arriverà una richiesta ufficiale da parte dei commercianti casellesi”.
Capitolo vecchia stazione: ospiterà, come già annunciato a suo tempo nel programma elettorale, aule studio e spazi dedicati al co-working. Marsaglia ha affermato che si sono avuti incontri con la Soprintendenza e l’indirizzo di utilizzo è segnato da percorsi precisi. Abbattuto qualche muro interno, rifatta la soletta del tetto, lo spazio ricavato sarà utilizzato per uffici condivisi e/o temporanei e aule studio.
Riprendendo il tema legato allo sviluppo della città, Marsaglia ha dato l’annuncio di come l’Amministrazione sia attenta e sensibile allo sviluppo del progetto “Il Cammino delle Valli”. Una recente valutazione ha stimato in possibili 100.000 passaggi annuali le presenze di camminatori nel nostro territorio, con ovvia ricaduta sull’economia del nostro territorio se sapremo cogliere l’occasione, tenendo conto che il capolinea del “ cammino” è proprio Caselle. Di certo, a corollario e per migliorare la capacità ricettiva potrà tornare utile la considerazione della creazione di un ostello così come caldeggiato da Milano e da “ Progetto Caselle 2027” .
Anche perché in un futuro molto prossimo, con il cambio di registro fornito dalla nuova
To-Ceres che ci collegherà in un quarto d’ora col centro di Torino e ci permetterà di essere interconnessi direttamente con le valli di Lanzo e di Susa, Langhe e Valle d’Aosta, grazie anche all’aeroporto sempre più hub della Ryan Air e di altre compagnie low cost, potremmo diventare snodo nevralgico, porta per le “delizie sabaude” e per un sacco di percorsi turistici e cicloturistici.
Alla giusta osservazione di Milano su come la nostra città si sia sempre autoesclusa non sfruttando bacini come le olimpiadi del 2006 e del PNRR, il sindaco non s’è fatto pregare nel dire che qualora fossero riaperti i bandi del Piano Nazionale, questa volta ci faremo trovare pronti, evitando di perdere occasioni e denaro da investire.
Per concludere, che dire a margine di questa serata? Assist migliore Milano non poteva fornire a Marsaglia, visto come il sindaco ha saputo disimpegnarsi, però è anche vero che grazie a Milano Marsaglia ha dovuto accondiscendere, accettare un dibattito pubblico e un faccia a faccia diretto con la parte più propositiva dell’opposizione.
Alla fine è stata una serata utile, sia per dire che sono possibili anche da noi diffusi o estemporanei esercizi di democrazia, sia per far conoscere “ de visu”, mettendoci proprio la faccia, i progetti in corpo all’Amministrazione.
Peccato per chi non c’era. Per chi preferisce il lamento, il post cattivo piuttosto che la partecipazione. Se si vuole, ci sono ancora cose dell’umana capacità che i social non possono sostituire. Piaccia o non piaccia, la preservazione della democrazia passa da lì. Vicini al 25 Aprile, a ciò che dovemmo fare per conquistarla, sarebbe bene non dimenticarlo. Mai. Ma bisognerebbe sapere che cosa è davvero successo il 25 Aprile. E si sta facendo di tutto perché ce ne si dimentichi. Post dopo post. Sdoganamento dopo sdoganamento. Senza sdegno alcuno.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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