Leonardo, per un’aviazione più verde e sostenibile

Inquinamento da CO2, eventi atmosferici estremi, ghiacciai che si sciolgono, sono solo alcuni dei temi ricorrenti a cui l’umanità sta cercando di porre rimedio con delle soluzioni sperimentali per combattere questo grosso problema ormai globale (senza inquinare con nuovi prodotti), ponendo come termine l’anno 2050.

Le industrie hanno allo studio tra le varie tipologie, nuovi tipi di combustibili al fine di ottenere una decarbonizzazione nel più breve tempo possibile dal momento che l’aviazione civile costituisce il 2%
delle emissioni globali e se andrà bene si riuscirà ad ottenere un magro 1%, richiedendo cifre altissime da parte delle ricerche in corso.

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Tra le aziende preposte alle ricerche spicca la società aerospaziale Leonardo che come “leader” per la sperimentazione di nuove tecnologie e inserita nel programma di ricerca della Commissione Europea, inizialmente denominato Clean Sky Joint Undertaking e ora ridesignato Clean Aviation Joint Undertaking.

La Leonardo è tra i partner fondatori e svolge un ruolo di prim’ordine nello sviluppo di tecnologie destinate a rivoluzionare il trasporto aereo, partecipando alla progettazione di nuovi aerei a emissioni zero.

L’Unione Europea, tra il 2007 e il 2024 con il programma Clean Sky 1 e Clean Sky 2, spenderà non meno di 5,6 milioni di euro, coinvolgendo non solo industrie come Leonardo ma anche svariate entità tra industrie, piccole e medie imprese, università e centri di ricerca di 30 Paesi, coinvolgendo migliaia di maestranze altamente specializzate.

La società Leonardo al momento ha messo a disposizione il proprio velivolo ditta numero di costruzione 4033 (C.S.X.62127, un ex G.222 del 2° Lotto per l’A.M. poi convertito nella versione C-27J Spartan che ha effettuato il primo volo a Caselle l’8 settembre 2000), verniciato per l’occasione di bianco.

Su questo velivolo verranno fatte alcune modifiche per testare nuovi profili aerodinamici atti a ridurre i consumi, nuovi modelli di wingleds (alette) alle estremità alari, il tutto destinato alla ricerca “green” secondo il programma Clean Sky 2, Clean Aviation, per la diminuzione dell’inquinamento atmosferico.

Da diverso tempo alcune compagnie hanno intrapreso anche la via sperimentando dei biocarburanti meno inquinanti, purtroppo la strada è ancora lunga e costosa, prima di raggiungere il traguardo del 2050. Si
tratta dei combustibili sostenibili SAF (Sustainable Aviation Fuel) con costi elevati, la cui produzione è ancora ridotta e di non facile reperimento.

Per il nuovo programma Clean Aviation sono stati stanziati complessivamente 700 milioni di euro che serviranno a finanziare i 20 progetti di ricerca vincitori con soluzioni innovative destinate ai futuri aerei che adotteranno anche nuove tecnologie in fatto di motori abbinate a miglioramenti aerodinamici nonché nuove tipologie strutturali con materiali più leggeri e resistenti.

Allo studio attuale ci sono tre settori di sviluppo: un aereo a idrogeno (Hpa – Hydrogen-powered aircraft), un velivolo a propulsione ibrida elettrica (HER – Hybrid Electric Regional) e un velivolo ultra efficiente a corto e medio raggio (SMR – Short Medium Range).
Quest’ultima soluzione si basa su macchine della categoria del tipo ATR di cui Leonardo è partner con la Airbus al 50% nella costruzione.
Certamente all’inizio detti aerei trasporteranno meno passeggeri poi in base ai risultati operativi ottenuti si passerà ad esemplari con più capienza atti a trasportare oltre 100-150 passeggeri. Un futuro non troppo vicino.

Come tutte le cose, con il passare del tempo (si parla dal 2050 in poi), assumendo l’esperienza necessaria per ulteriori sviluppi, le compagnie aeree potranno disporre di velivoli ad alta tecnologia, ancora più sicuri e capienti, con consumi decisamente impensabili al momento. Inoltre migliorerà anche la tecnologia delle batterie elettriche, come sta succedendo nel settore automobilistico, rendendole più performanti di quelle odierne, con costi decisamente più a buon mercato.

Senza ombra di dubbio queste tecnologie rivoluzionarie, che sono già in produzione, dovrebbero garantire entro il 2030 una riduzione delle emissioni del 30% dei gas effetto serra con la visione di poter sostituire entro il 2050 almeno il 75% degli aerei più inquinanti.

L’azienda italiana Leonardo che partecipa come “leader” in questi programmi vedrà come protagonisti anche gli stabilimenti casellesi, con aerei sempre più efficienti e meno inquinanti garantendo continuità tecnologica per le generazioni future.

 

 

Leonardo C-27J al “European Spartan Exercise”

Sulla base aerea di Otopeni, poco distante da Bucarest, in Romania, sede della Flotila 90 Transport Aerian, dal 2 al 12 ottobre, si è svolta la settima edizione della “European Spartan Exercise” dedicata esclusivamente al velivolo da trasporto tattico C-27J Spartan costruito negli stabilimenti Leonardo di Caselle. È la seconda volta
che la Romania ospita questa esercitazione.

Quest’anno hanno partecipato quattro nazioni: Bulgaria, Italia, Lituania e Romania. Tre sono stati gli aerei
impiegati, con la presenza di 150 membri del personale di queste nazioni che per due settimane si sono addestrati per raggiungere in caso di operazioni congiunte un alto grado di interoperabilità, che gli eventi internazionali odierni sempre più spesso richiedono.

I temi principali dell’esercitazione, coordinata dalla European Defence Agency (EDA), sono stati quelli inerenti il trasporto tattico e l’evacuazione sanitaria (MEDEVAC). La pianificazione delle attività è stata accuratamente preparata dal team preposto delle varie forze aeree insieme all’EDA.

Durante le esercitazioni sono stati selezionati diversi aeroporti rumeni per l’addestramento degli equipaggi che hanno eseguito avvicinamenti tattici con i C-27J, il lancio di paracadutisti e materiali vari, utilizzando piste non preparate e aeroporti dotati di piste corte per eseguire decolli e atterraggi d’assalto.

Lo Spartan è il velivolo perfetto per questo tipo di impiego e operazioni di volo, l’unico della sua categoria che è in grado di effettuare queste manovre che richiedono un grado addestrativo molto impegnativo da parte degli equipaggi.

 Una coppia di C-27J della Romanian Air Force.

Ripreso al termine di un volo prova il primo C-27J Spartan destinato alla Repubblica Slovena come TTL (Takticno Trasportno Letalo – aereo da trasporto tattico). Il velivolo nella livrea della forza aerea ha il codice L2-01 e la matricola italiana provvisoria usata durante i test ditta, CSX62330. L’aereo è intitolato a “Martin Krpan”, eroe popolare, poeta e saggista sloveno del 19° secolo e la consegna prevista al cliente è prevista entro fine anno.

La Repubblica Slovena ha in ordine altri due di questi aerei da trasporto con consegne entro il 2025. Il C-27J Spartan è in servizio, oltre che con la nostra Aeronautica Militare, in Australia, Bulgaria, Ciad, Grecia, Kenya, Lituania, Marocco Messico, Perù, Romania, Starti Uniti, Turkmenistan e Zambia a cui si aggiungerà tra
breve l’aereo sloveno. A queste nazioni bisogna aggiungere l’Azerbaijan che ha ordinato nel mese di giugno il velivolo italiano in produzione negli stabilimenti di Caselle Nord.

Restaurata la tomba di Olivari a San Maurizio Canavese. Nel 106° anniversario dalla morte del pilota Luigi Olivari, primo asso della caccia italiana durante la Grande Guerra, venerdì 13 ottobre è stata celebrata al cimitero di San Maurizio Canavese, una piccola cerimonia con la posa di una bellissima corona di alloro depositata per l’occasione dalla Associazione Arma Aeronautica Nucleo di Cirié e Valli di Lanzo. A presenziare all’evento il sindaco sanmauriziese Michelangelo Picat Re.

La commemorazione si è svolta presso la tomba di famiglia del pilota, sormontata da due aquile pronte a spiccare il volo, dopo un attento e delicato restauro voluto dal comune canavesano, poiché la famiglia di
“Luigi” da tempo si è estinta senza lasciare eredi. Quello effettuato da questa piccola cittadina è un esempio per ricordare chi per noi ha combattuto e perso la vita.

Insolito visitatore all’aeroporto, questo Airbus A.320-214 ACJ
Prestige (554) della Royal Air Force of Oman qui ripreso in decollo.

Ripresa in decollo da Caselle, il 15 settembre, la formazione dei primi cinque Aermacchi MB-339A/PAN che andava a Vercelli per le prove dell’airshow che si sarebbe dovuto tenere il giorno dopo. Purtroppo uno di questi velivoli in fase di decollo, il “Pony 4 / MM54539” pilotato dal maggiore Oscar del Dò, a causa di una avaria al motore, si è schiantato al suolo. Il pilota si è salvato grazie al seggiolino eiettabile, ma l’aereo, proseguendo la corsa fuori il recinto aeroportuale, andava a investire un’auto di passaggio causando il decesso della piccola Laura Origliasso e il ferimento dei suoi genitori e del fratellino. Poche ore prima proprio all’Aero Club si era verificato un lieve incidente con l’uscita di pista del monoreattore Jugoslavo Soko Galeb G.2A, fortunatamente senza conseguenze per il pilota. La concomitanza di questi due incidenti ha decretato l’annullamento della tanto attesa manifestazione aerea torinese per festeggiare i 100 anni dell’aeronautica militare, con la
presenza di decine di aerei ed elicotteri presenti sul campo.

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