A poco a poco un filo di lana diventa…

A poco a poco un filo di lana diventa un tappeto. La storia della Ditta Benso 1968 si potrebbe riassumere in questa bella affermazione

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A poco a poco un filo di lana diventa un tappeto. La storia della Ditta Benso 1968 si potrebbe riassumere in questa bella affermazione, che cogliamo fra una chiacchierata e l’altra con Piero, il papà di Paolo Alisio, l’attuale titolare della ditta. Ma certo raccontare la Ditta Benso – Benso dal cognome della mamma Rosanna, purtroppo scomparsa prematuramente – parlando d’un solo filo sarebbe troppo riduttivo. La loro è una storia che parte dal 1968, quando a Caselle si iniziano a lavorare i tappeti per la famosa ditta Paracchi, allora leader del settore. Purtroppo poi Paracchi chiuse l’attività, ma non certo chiuse quella di Benso che invece prese linfa, iniziando a diversificare e da fornitore divenne produttore. Nel corso degli anni la Benso 1968 ha ampliato la gamma servizi maturando e implementando una notevole esperienza nella realizzazione di rivestimenti personalizzati per yacht, auto di lusso, camper e aerei. Ora ecco un nuovo cambio di passo, producendo anche maglieria di altissimo livello con filati di un unico prestigioso marchio italiano. Una maglia su misura, un golf da donna con un certo taglio… basta fornire il modello e Benso 1968 confeziona il tutto con le mille sfumature possibili date dagli imperdibili colori di questo unico eccelso marchio: questa la vera differenza rispetto all’acquisto in negozio.


Ma la ditta Benso 1968 è molto di più. Da tempo si è affacciata a un mercato di nicchia che è la fornitura degli interni di aerei executive di flotte private, noleggiati dal jet set dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria, della finanza. Very Important Person che esprimono gradimento nell’avere un interno particolare, reso ancora più confortevole e accogliente perché vestito e rivestito in colori e sfumature unici ed esclusivi. Unito a questo la Benso 1968 produce anche coperte in cashmere che vengono fornite sugli aerei di cui sopra per le lunghe traversate intercontinentali, coperte di grandissimo pregio che poi vengono omaggiate ai passeggeri e che vengono diffuse nel mondo con un’unica prestigiosa firma: Benso-Luxury Interiors Since 1968.
La ditta Benso produce tappeti anche per i treni veloci, i “Freccia rossa”. Qui si tratta di una moquette da posare sul vestibolo del treno, quella parte del convoglio dove si sale e che necessita di un tappeto di particolare certificazione di robustezza.
Attraverso la Benso-Luxury Interiors il nome di Caselle viaggia e vola sulle rotte più esclusive.

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Paolo Alisio ci ricorda ancora che in occasione delle festività natalizie, e fino a fine febbraio, la Benso 1968 promuove una vendita a prezzi molto molto vantaggiosi per tutti i pezzi in giacenza in magazzino, pezzi unici per misure, tessuto e colori. Perché proprio come si dice…dove posi il tuo tappeto, là è la tua casa.

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Mauro Giordano
Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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