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martedì, Maggio 14, 2024

    Bianca e splendente va la novia

    A San Maurizio un Atelier dove la sposa è regina

    La tradizione dell’abito bianco per la sposa è piuttosto recente e risale intorno all’Ottocento. In precedenza, pensando ai popoli dove nacque la cultura come ad esempio l’antica Grecia, le spose vestivano lunghe tuniche; quelle romane erano invece avvolte da veli colorati. Nel medio evo l’usanza era quella di utilizzare tessuti pregiati e coloratissimi arricchiti da gioielli. Comunque sia, l’abito da sposa ha sempre avuto nell’immaginario collettivo il fascino di una leggerezza luminosa, proprio come lo specchio riflesso di un mondo magico, che permette di rivedere i ricordi più belli della nostra vita. Fra questi, il giorno del matrimonio. E tutte queste sensazioni, queste emozioni, questi battiti improvvisi del cuore, ti avvolgono non appena arrivi in Via Cavour, 20 a San Maurizio. Una perpendicolare della via Vittorio Emanuele, facile parcheggio, tre scalini e si apre il mondo dell’Atelier sposa: emozionàti, sorridi, vivi la magia. Un accogliente salotto, due poltrone da conversazione, un ampio specchio e tutto intorno abiti da sposa. Gli ingredienti che Giulia e Fabrizia offrono a tutti e per tutte le tasche, come precisa Fabrizia.
    Giulia, giovanissima, laurea in giurisprudenza, e la mamma Fabrizia avevano deciso di aprire questo esercizio con inaugurazione il 15 marzo 2020, ma. Ma il COVID si frammise con tutte le sue tristezze che ben ricordiamo e il famoso decreto ministeriale fermò l’Italia. Ma certo Fabrizia e Giulia, determinate quanto sono, non si sono scoraggiate, hanno accettato di buon grado le imposizioni di legge e hanno aspettato tempi migliori. Che sarebbero arrivati solo e a singhiozzo l’anno successivo con le aperture alternate.
    “Acqua passata”, dice Fabrizia, mentre Giulia precisa che da loro la sposa troverà non solo l’abito, ma “un abito confezionato su misura, perfettamente pennellato sul corpo della sposa”. Ma in questo mondo magico dove si intersecano tutta una serie di esigenze che una sposa può richiedere, ecco che senza nulla lasciare al caso, ci pensa Giulia. Anche per la sua giovane età Giulia si occupa più specificatamente dei servizi che ruotano intorno all’abito. E allora troviamo l’offerta dell’accompagnamento della sposa fino all’altare, del servizio fotografico anche alla sola prova dell’abito, del servizio di make-up-arts, ovvero il trucco ad altissimo livello certificato e la diffusione dell’evento attraverso i social.
    Ma, da Atelier Sposa, Giulia e Fabrizia, non vestono solo la sposa. Guardando fra gli scaffali trovi abiti colorati da cerimonia per la mamma o per la sorella della sposa, ma anche per la piccola bimba di famiglia. E qui un abito bianco angelico, fa da sfondo in vetrina vicino al lunghissimo completo in seta per la sposa. E per finire l’offerta prevede anche la fornitura delle scarpe. Queste ultime in collaborazione con confezionatrice di calzature da sposa che opera a Castellamonte. La sposa potrà scegliere l’altezza del tacco, la forma della tomaia e lo slancio, ma tutto perfettamente su misura, proprio per creare quelle emozioni che solo un abito da sposa può dare.
    “Bianca e splendente va la novia”, cantavano Domenico Modugno e Tony Dallara: non avrebbero mai immaginato che a oltre 50 anni dal loro successo, Giulia e Fabrizia sarebbero riuscite a far camminare le loro spose in un abito fatto di luce e di felicità, perché da ogni centimetro, un brivido, una sorpresa e a ogni piega una rivelazione.

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    Mauro Giordano
    Mauro Giordano
    Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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