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Comune di Caselle Torinese
sabato, Luglio 27, 2024

    Caselle aeroporto, buoni i risultati 2023

     

     Il Boeing B.737-MAX8 (SP-LVD) della polacca LOT con la colorazione speciale “Indipendent Livery”.

    Nonostante tutto quello che tragicamente è successo causato dalla pandemia del Covid-19, l’anno in corso per l’aviazione commerciale è stato un ottimo anno di ripresa del traffico, in modo particolare quello passeggeri con cifre percentuali in forte aumento. Ormai i viaggi aerei sono in continua ascesa anno per anno poiché l’umanità è desiderosa di spostarsi rapidamente sia per turismo sia per affari.
    Di tutto ciò ne ha beneficiato anche l’aeroporto di Torino, come dai dati comunicati dalla Sagat, la società di gestione del nostro scalo, in data 29 novembre.
    Grazie al richiamo turistico che sempre più fa della nostra regione e delle nostre Alpi un territorio altamente turistico, i passeggeri in arrivo dall’estero negli ultimi mesi sono stati 1 milione 343 mila, un aumento del 72% rispetto ai 12 mesi pre-pandemia.
    Il mese di ottobre 2023, con 395.240 passeggeri transitati, è stato il miglior ottobre da quanto è stato inaugurato l’aeroporto negli Anni ’50 del secolo scorso, e ha chiuso una stagione estiva, la migliore di sempre, con 2,8 milioni di passeggeri. Una crescita del +25% rispetto all’estate 2019, anno pre Covid. Ormai da tempo i dati di traffico in generale, vengono confrontati con il 2019.
    Il recupero rispetto al periodo pre-pandemico nei primi 9 mesi di quest’anno è stato del +14,7%, con in testa la ripresa da parte dei collegamenti nazionali (+14,7%), mentre c’è stata una contrazione degli arrivi internazionali, dall’Europa del -3,9%, e mondiale del -2,7%.
    Il mese appena trascorso ha accusato una forte domanda di passeggeri, superando l’intero anno 2022, contribuendo con il mese di dicembre al superamento del traffico, con 4,2 milioni di passeggeri, preannunciando il miglior anno di sempre da parte di Caselle.
    A contribuire al forte andamento dell’aumento dei movimenti sono state le numerose rotte aperte in questi ultimi anni, come già descritto altre volte, infatti i collegamenti diretti sono passati da 36 a 44, un incremento di 8 rotte rispetto all’inverno 2018/19, pari al + 22%, mentre l’incremento estivo rispetto al 2019 è passato da 31 a 40 rotte, nove rotte in più, un +29%.
    La tecnologia moderna ha permesso attraverso l’utilizzo dei big data (analisi delle presenze dei flussi della popolazione in base al dato di posizione sul territorio rilevato sulle celle telefoniche), di conoscere il profilo del passeggero, analizzandone la provenienza e confrontando il periodo pre-Covid con gli ultimi 12 mesi. Prima della pandemia il 58,4% dei passeggeri era “outgoing” (residenti del nostro bacino di riferimento che lasciavano il territorio) e il 41,6% “incoming” (residenti in paesi esteri e altre regioni italiane che si recavano nel nostro territorio), nell’ultimo anno la percentuale è salita al 50,2%. Un dato positivo che conferma il nostro territorio un luogo sempre più turistico, al contrario dei decenni passati. Questo lo dobbiamo all’aumento dei collegamenti ma anche alla voglia di “turismo”.
    Nella stagione invernale 2018/19, con i flussi “incoming” provenienti dall’estero, sono arrivati 1 milione e 343 mila stranieri, mentre sempre nel nostro scalo il turismo italiano l’arrivo dei turisti italiani è stato di 901 mila (+15%).
    Nella passata stagione invernale i turisti delle vacanze invernali sulle nostre montagne sono stati 625 mila (+204 mila passeggeri) rispetto ai 421 mila di quella invernale 2018/19, un incremento del +48,5%, mentre quelli italiani praticamente stabili, solo un +1,6%. Purtroppo bisogna considerare l’alta inflazione che senz’altro ha influito sulle spese generali delle famiglie.
    Il traffico turistico della stagione estiva ha dato ottimi risultati, con un forte incremento di arrivi: sono stati 718 mila, contro i 357 mila stranieri giunti nello stesso periodo del 2019, pari a 361 mila (+99%). I passeggeri provenienti dall’Italia hanno fatto registrare un saldo attivo del 28%.
    L’aeroporto di Torino, anche se non è in una posizione strategica, con le nuove rotte contribuisce non poco allo sviluppo del turismo nella nostra regione, a maggior ragione si possono ancora inserire nuove rotte che potrebbero diventare strategiche e durature tutto l’anno. Alpitour, tra i più importanti tour operator, ha la sua sede nella ex capitale sabauda e collaborando con gli enti privati del luogo potrebbe indirizzare una buona fetta di clientela sul nostro scalo, avendo a disposizione una propria flotta con la compagnia Neos, e magari basare, proprio sul nostro aeroporto uno dei suoi velivoli. È una scelta non facile ma neanche difficile, basta indirizzare la potenziale clientela a Torino e non su altri scali. Certamente la gestione non è semplice, ma se tutti prendono le loro responsabilità a cuore lavorando di concerto e non separatamente, alla fine i risultati saranno positivi.
    Caselle può avere una potenzialità di 5/6 milioni di passeggeri, ma siamo ancora lontani da quando nel periodo olimpico venivano sbandierati movimenti milionari. Ogni tanto viene fuori la richiesta se Torino avrà mai un collegamento con New York; questo purtroppo difficilmente si avvererà, Malpensa è troppo ben servita dalle compagnie straniere, specialmente quelle statunitensi. Infatti dall’inizio del nuovo anno la nostra nuova compagnia di bandiera, la ITA Airways annullerà da Malpensa l’unica rotta americana con la “Città della mela”.
    Ricordiamo anche che già nel 2017 l’aeroporto aveva raggiunto la cifra di 4.176.556 passeggeri (+5,8% sul 2016), poi purtroppo un lento declino dopo tale data.
    Tra pochi giorni inizieranno anche i voli destinati alle settimane bianche che dureranno come al solito fino a marzo. Al momento non abbiamo dati precisi delle compagnie charter, tolti quelli legati a compagnie a flotte “storiche” come le inglesi Tui, Thomson, Jet 2, la scandinava SAS e la entrante lettone Air Baltic.
    Comunque, confrontando i dati statistici della Assaeroporti, nei primi dieci mesi dell’anno lo scalo torinese ha movimentato 3.861.548 di passeggeri segnando un +8,4% rispetto l’anno precedente, contro una media nazionale del +20,8%.

    Dalla Scandinavia il Boeing 737-8KN (LN-NIM) con l’effigie della scrittrice norvegese Camilla Collett.

    Trent’anni fa la nuova aerostazione
    Sono trascorsi ormai trent’anni da quando venne inaugurata la nuova aerostazione dell’aeroporto di Caselle.
    Era il 9 dicembre del 1993, un evento che aveva radicalmente cambiato l’aspetto dello scalo rispetto alla vecchia e nostalgica costruzione con la sua indimenticabile torre di controllo le sue svettanti antenne e il faro di riconoscimento che illuminava la notte o le sere nebbiose, a quei tempi ancora molto frequenti.
    Il progetto era stato presentato quattro anni prima, l’11 febbraio 1989, dalle maestranze della Sagat che, oltre alla costruzione di una nuova aerostazione comprendeva anche la costruzione di un nuovo parcheggio multipiano.
    All’inaugurazione, oltre alla dirigenza al completo della società di gestione dell’Aeroporto di Torino, erano state invitate un migliaio di persone, comprese le massime autorità delle istituzioni del territorio come il Comune e la Provincia di Torino, e la Regione Piemonte, che poterono visitare le nuove e luminose strutture dell’aeroporto.
    Il nuovo terminal era dimensionato per servire 3 milioni di passeggeri all’anno e disposto su cinque livelli, quattro fuori terra e uno interrato, che comprendevano hall di arrivi e partenze, sale di collegamento e servizi, e offriva ai passeggeri ampi spazi con l’opportunità di effettuare acquisti nei vari negozi e trovare momenti di ristoro.
    La nuova aerostazione si sviluppava su una superficie complessiva di 36.000 mq (contro i 5.000 della precedente) su cinque livelli operativi: gli arrivi erano al livello “zero”, le partenze e relativi servizi al “secondo”, al livello “tre” si trovavano il ristorante, il self service, il bar con una ampia vista panoramica sulla pista, gli uffici delle compagnie e il Business Centre.
    Al livello “quattro” vi era la “ramp tower”, per il coordinamento e il controllo delle attività sui piazzali degli aeromobili, nonché locali tecnici.
    A soli 35 metri di distanza, lato ovest, dalla nuova aerostazione passeggeri, il nuovo parcheggio, su quattro livelli fuori terra, che era stato completato nel maggio 1990, ancora oggi uno dei più comodi da raggiungere tra tutti gli aeroporti italiani e non solo, con 3.000 posti auto, essendo parte integrante del terminal.
    La nuova e moderna aerostazione entrò in funzione il 18 dicembre 1993, mentre quella che venne definita la “terza fase”, venne completata nel mese di febbraio del 1994 con la demolizione della vecchia aerostazione passeggeri e di altre strutture. Fece seguito l’ampliamento del piazzale aeromobili, con il posizionamento dei sei nuovi pontili di imbarco/sbarco mobili e tre fissi.
    Questa nuova costruzione, con l’avvento dei giochi olimpici “Torino 2006”, venne poi ulteriormente ampliata, e dotata di una luminosa vetrata come ancora oggi si può vedere. Ma questo è un altro discorso.
    Una grande pecca dell’aeroporto di Caselle è la circolazione interna tra il parcheggio e l’aerostazione, che con una sola corsia di marcia crea molte volte disagi a chi la deve attraversare per raggiungere l’aerostazione V.I.P o gli stabilimenti Leonardo. È pur vero che le corsie sono due ma da anni una è “riservata” per pochi: servizi urgenti, personalità importanti, mezzi di soccorso etc.
    La viabilità all’aeroporto doveva essere completamente rivista con la costruzione dell’imponente complesso del C.O.M (che secondo i progetti doveva essere terminato per le Olimpiadi 2006), ma come tutti ben conosciamo purtroppo tutto è sprofondato nel nulla e al momento non si vedono altre alternative.
    Rendering progettuale dell’aerostazione inaugurata nel 1993

     

    Il 29 novembre, con un basso passaggio sul nostro aeroporto, quattro aerei in formazione dell’Aeroclub Torino hanno salutato gli operatori del servizio radar che nella notte tra il 29 e il 30 novembre ha chiuso i battenti per essere trasferito e incorporato con quello di Milano, che ora gestisce da remoto anche gli aerei in avvicinamento a Caselle.

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