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sabato, Luglio 27, 2024

    Le origini della lingua piemontese scritta

    Cari amici lettori, finora in questa pagina abbiamo prevalentemente scritto di poesia in piemontese.
    Nel 2024 vedremo anche la prosa che è molto ricca e interessante.
    Cominciamo con il più vecchio documento conosciuto scritto in lingua piemontese.

    I sermoni subalpini
    I sermoni subalpini sono il più importante documento degli inizi della letteratura in lingua piemontese. Risalgono al periodo che va dalla fine del secolo XII all’inizio del secolo XIII.
    Sono 22 sermoni, di autore anonimo conservati nella Biblioteca Nazionale di Torino. Il manoscritto è stato ritrovato nel 1847 e riconosciuto come un documento dell’area piemontese. È da intendersi piemontese del XII secolo, lontano dal nostro odierno e vicino alle parlate e lingue romanze allora parlate nell’Italia settentrionale e della Francia confinante.
    Va notato che in quegli anni i preti si rivolgevano ai loro fedeli in volgare.
    Non si tratta di semplici appunti per prediche ma di temi sviluppati con una certa arte narrativa.
    Non coprono tutto il ciclo liturgico dell’anno ma formano 3 gruppi:
    “De tempore” Dall’Avvento alla Pentecoste (il più importante)
    “De scriptura” riguarda testi biblici
    “De diversis” si riferisce ad argomenti diversi (il più piccolo)

    Ecco il primo sermone, che riproduciamo solo in parte e fornendovi la traduzione in italiano, che tratta delle “decime e primizie”.
    I SERMO – DE DECIMIS ET PRIMICIIS
    Decimas debetis et primicias dare Deo, id est sacerdotibus et pauperibus. Quare autem invente sint primitie et decime, dicendum nobis est.
    Les desmes e les primicies li chrestien feel Deu devent doner a sainte Eglise e as preveires et pauperibus, e devez saver por quei e per quel auctoritè furent trovees.
    Tut premerement que Deus feist nule creature, si fist dez ordines d’angeles. Or aven que per orgoil si chaì lo desen orden de cel. Or Deus en lò de l’angel si mist homen. Tant fist lo mal angel per son engeig que el fei pecar homen e qu’el refù gitez de paradis e de la gloria, dunt el era chait per superbia.

    Adunc Adam, lo nostre premer pare, per son pechà fo mes en aquest eisil. Or tota via li comandò Deus que el del so aan e del son lavor recognoises lo son criator, qui l’avea crià del limun de la terra. E d’aquì enanz comenzò a engenerer enfanz, e lo sevol comencè a creiser.

    Or Adam si of doi faint: l’un ot num Caim e l’autre Abel. Caim fo lavoraor de terra, e Abel so frare fo pastor de fees e d’autre bestie. Or Caim del so lavor ofria a Deu de les plus croe gerbes que el avea, e d’aqueles fasea son sacrifici a Deu. Or devez saver en quel guisa il sacrificaven a Deu. Il avean fait un alter de terra, e si metean sore leigna asai, e sore la leigna metean lur des e lor offerendes e lor primicies, o fos de besties o fos de fruit. E si lo fous venea de cel e el ardea, adun saveien que Deus avea receù lor sacrifici, e si lo fos no venea, saveient que Deus no n’avea cura.

    Or Caim si era lare e bosare, e si ofria a Deu del plus croi lavor qu’el avea, e Deus no n’avea cura per zo qu’ el era fel e bosare. So frare Abel prendea deil plus bels agnels et moltons que el avea, e si los ofria, e si en donava lo desme dreitement.

    Le decime e le primizie dovete dare a Dio, cioè ai sacerdoti e ai poveri. Perché poi siano state stabilite le primizie e le decime è da dirsi tra noi.
    Le decime e le primizie i cristiani fedeli a Dio devono dare alla santa Chiesa e ai preti e ai poveri, e dovete sapere perché e da quale autorità furono stabilite.
    Assai prima che Dio facesse alcuna altra creatura, fece dieci ordini di angeli. Ora avvenne che per orgoglio cadde il decimo ordine dal Cielo. Ora Dio al posto degli angeli mise l’uomo. Tanto fece il malvagio angelo per mezzo del suo inganno, che fece peccare l’uomo e questi fu allontanato dal paradiso e dalla gloria, donde quello era caduto per la superbia.
    Dunque Adamo, il nostro primo padre, per il suo peccato fu messo in questo esilio. Ora tuttavia gli comandò Dio che egli del suo affanno e del suo lavoro riconoscesse il suo creatore, che lo aveva creato dal fango della terra. E da qui innanzi cominciò a generare figli, e il secolo (l’umanità) cominciò a crescere.
    Ora Adamo ebbe due figli: l’uno ebbe nome Caino e l’altro Abele. Caino fu lavoratore della terra, e Abele suo fratello fu pastore di pecore e di altre bestie. Ora Caino del suo lavoro offriva a Dio le messi più scadenti che aveva, e di quelle faceva il suo sacrificio a Dio. Ora dovete sapere in qual modo sacrificavano a Dio. Avevano fatto un altare di terra, e vi mettevano sopra molta legna, e sopra la legna mettevano le loro decime e le loro offerte e le loro primizie, o fossero bestie o fossero frutti. E se il fuoco veniva dal cielo e le bruciava, allora sapevano che Dio aveva ricevuto (gradito) il loro sacrificio, e se il fuoco non veniva, capivano che Dio non ne aveva cura.
    Ora Caino era ladro e bugiardo, e offriva a Dio del più scadente (frutto del) lavoro che aveva, e Dio non ne aveva cura perché egli era traditore e bugiardo. Suo fratello Abele prendeva tra i più belli agnelli e montoni che aveva, e li offriva, e ne donava il decimo in modo retto.

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    Michele Ponte
    Michele Ponte
    Nato a Torino. Lingua madre: Italiano; lingua padre: Piemontese. Mi interesso di letteratura e canzoni popolari del Piemonte. Ho realizzato alcuni Scartari (quaderni) intitolati: Spassgiade tra poesìe, canson e conte piemontèise (Passeggiate tra poesie, canzoni e racconti piemontesi) che sono stati presentati in varie occasioni con esecuzione dal vivo delle canzoni.

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